Anagrafe Modulistica
DICHIARAZIONE SCELTA CONCERNENTE L'ATTRIBUZIONE DEL
COGNOME A FIGLIO/A NEL MATRIMONIO E FUORI DAL MATRIMONIO
La Corte Costituzionale (sentenza n. 131 del 27/04/2022) ha stabilito che il cognome del figlio "deve comporsi con i cognomi dei genitori", nell'ordine dagli stessi deciso, fatta salva la possibilità che, di comune accordo, i genitori attribuiscano soltanto il cognome di uno dei due.
Di conseguenza, l'accordo è imprescindibile per poter attribuire al figlio il cognome di uno soltanto dei genitori. In mancanza di tale accordo, devono attribuirsi i cognomi di entrambi i genitori, nell'ordine dagli stessi deciso.
Qualora, inoltre, non vi sia accordo sull'ordine dell'attribuzione dei cognomi, la Corte Costituzionale - nella stessa sentenza - ha precisato che si rende necessario l'intervento del giudice, che l'ordinamento giuridico già prevede per risolvere il disaccordo su scelte riguardanti i figli.
MODELLI DI AUTOCERTIFICAZIONE
MODELLI AUTOCERTIFICAZIONE (formato PDF editabili)
L’autocertificazione è uno strumento di semplificazione amministrativa, introdotto a partire dagli anni novanta, che permette di sostituire i certificati richiesti dagli uffici della Pubblica Amministrazione con dichiarazioni rese dalle persone interessate. Il cittadino non è più costretto a richiedere certificati agli sportelli dei comuni ma può semplicemente rendere dichiarazioni, sottoscritte di suo pugno e sotto sua piena responsabilità, su stati e requisiti personali o fatti di cui è a diretta conoscenza.
CHI DEVE ACCETTARE L’AUTOCERTIFICAZIONE
Dal 1° gennaio 2012 Pubbliche Amministrazioni (enti locali, scuole e università, prefetture, Inps, Inail, camere di commercio, motorizzazione civile, Asl, ecc.) e Società che gestiscono pubblici servizi (aziende municipalizzate, Poste, Enel, ACI, Aziende del Gas, Rai, Ferrovie dello Stato, Telecom, Società Autostrade, ecc.), non possono più richiedere ai cittadini certificati anagrafici e di stato civile ma hanno l’obbligo di accettare le autocertificazioni.
Le amministrazioni pubbliche si riservano la possibilità di controllo e verifica in caso di sussistenza di ragionevoli dubbi sulla veridicità del loro contenuto. Vi sono pochi casi, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, in cui devono essere esibiti i tradizionali certificati: pratiche per contrarre matrimonio, rapporti con l'autorità giudiziaria, atti da trasmettere all'estero.
Dal 15 settembre 2020 è entrato definitivamente in vigore il Decreto Legge n. 76/2020, convertito con Legge n. 120/2020 (noto come Decreto Semplificazioni).
L’art. 30-bis di detto decreto introduce una significativa innovazione in materia di autocertificazioni, imponendole non più soltanto nei rapporti tra cittadino e pubbliche amministrazioni o gestori di pubblici servizi, ma anche nei rapporti tra privati (ad esempio banche, assicurazioni o notai), senza alcuna distinzione.
Infatti, mentre prima dell’entrata in vigore del decreto, le autocertificazioni erano possibili solo verso i privati che vi acconsentivano, com’era previsto dall’art. 2 DPR n. 445/2000, adesso allo stesso art. 2 è stata soppressa la condizione del consenso dei privati destinatari dei documenti, aprendo così ad un obbligo generalizzato di accettare le autocertificazioni.
Inoltre, per i privati che intendano effettuare controlli sulle autocertificazioni ricevute, all’art. 71, comma 4 DPR n. 445/2000, è stato abolito l’obbligo di definire appositi accordi con le amministrazioni interessate.
In sostanza, con il nuovo Decreto Semplificazioni, chiunque (pubblici e privati) è tenuto ad accettare le autocertificazioni e ha la facoltà di effettuare controlli sulla veridicità della dichiarazioni sostitutive ricevute.
Oltre ad agevolare i cittadini, questa novità fornisce ai privati più garanzie, perché li mette nella condizione di effettuare gli accertamenti che ritengono necessari. A tal fine, i moduli per l’autocertificazione sono stati aggiornati con la dicitura in calce: “Autorizzo il soggetto privato che riceve questa autocertificazione a verificare i dati in essa contenuti rivolgendosi alle Amministrazioni competenti”.
Viene meno quindi la necessità per il cittadino di richiedere certificati anagrafici, fermo restando che gli stessi possono comunque essere richiesti e prodotti (solo ai privati) ma prevedono il pagamento di marca da bollo da 16 euro.
I sottoelencati modelli sono in formato PDF editabile. File PDF : Per vedere questo tipo di file bisogna disporre di lettore PDF. Se ne sei sprovvisto, Scarica gratuitamente Adobe Reader.
Modelli in formato pdf
- modelli-autocertificazione stato di famiglia_rev01
- modelli-autocertificazione-condanne penali REV.01
- modelli-autocertificazione-esistenza in vita rev.01
- modelli-autocertificazione-godimento diritti politici rev.01
- modelli-autocertificazione-morte rev.01
- modelli-autocertificazione-nascita rev.01
- modelli-autocertificazione-residenza rev01
- Modulo per richiesta certificati -editabile
- Dichiarazione sostitutiva eredi per successione
- Richiesta certificati storici
- Richiesta estratti con paternità e maternità e delega al ritiro
- Segnalazione anagrafica S.Severo